Con gli occhi del ‘fuorisede’

Spesso siamo soliti definire, i giovani che scelgono di andare via, come chi: “Scappa via dalla realtà locale”.

Alcuni di loro, consapevoli di affrontare le difficoltà che gli hanno spinti ‘fuori le mura’, scelgono di tornare.

Il video racconta una Grottaglie diversa.

Anche se alcune foto sono state scelte dal Web (maggiore canale di comunicazione) rappresentano pienamente lo stupore, misto a meraviglia, per come sia cambiata Grottaglie e di quanto fermento culturale c’è. Non potevano mancare le nostre Gravine, con brevi riprese fatte sul posto.

Ringraziamo l’autore del video per aver creato un focus sul nostro paese.

 

 

Cappella di Sant’Antonio

repertorio di google immagini

Una perdita gravissima è stata in questi anni quella della chiesa dei Cappuccini, o di S. Antonio, avvenuta in seguito all’abbandono dell’Ospizio della Mendicità da parte delle Suor Servite: quello che era un edificio dignitoso e carico di storia è divenuto un ricettacolo di immondizie e vandalismo.

Il grandioso complesso conventuale del secolo XVI domina sempre più mestamente la gravina del Fullonese e, purtroppo, pochi reperti sono stati messi in salvo nel vicino convento dei Paolotti, come le tre grandi e magnifiche tele della chiesa appartenenti al secolo XVII.

Flora a Grottaglie

repertorio Google immagini

  Le raccolte flogistiche effettuate nella Gravina di Riggio hanno permesso di catalogare ben 321 differenti entità.

La ricchezza flogistica di Riggio trova in parte una spiegazione in considerazione della diversità degli habitat che in essa si succedono e si alternano in spazi molto ridotti.

Parte della gravina è ricoperta da macchia mediterranea, suddividibile a sua volta, in macchia alta, macchia bassa e gariga. La macchia è costituita essenzialmente dalle tipiche e caratteristiche “sclerofille sempreverdi”, cioè da essenze arbustive con spiccate caratteristiche di termoxerofilia come: Pistacia lentiscus, Myrtus communis, Lonicera simplex, ecc.

Lo sviluppo della macchia è condiziato da vari fattori, in particolare essa è soggetta al tipo di substrato che, laddove diviene povero di humus e caratterizzato da roccia affiorante, favorisce l’instaurarsi di forme più stentate di vegetazione, fino a giungere a formazioni di cespugli bassi e prostrati con dominanza delle cosiddette “sclerofille microfilliche”.

In altre zone in cui la pressione antropica è più sensibile dominano specie “banali”, cioè entità sinantropiche o infestanti ad ampia diffusione e si possono rinvenire anche specie avventizie esotiche o specie sfuggite alla coltura.

Le pareti rocciose sono colonizzate da una rada e discontinua flora con prevalenza di camefite ed emicrittofite.

Fauna a Grottaglie

repertorio google immagini

Nel passato, quando abbondava l’acqua (c’era una cascata, un corso d’acqua permanente e il notevole serbatoio detto “caggione”, con acqua in permanenza sufficiente per le necessità degli abitanti della gravina), gli uccelli abbondavano, come anche molte specie acquatiche.

Le stanziali erano presenti anche in grande numero e parecchie nidificavano nella gravina stessa.

La Gravina di Riggio era un paradiso ornitologico, nel quale non mancavano le specie più belle e interessanti, come la Ghiandaia, il giallo-nero Rigogolo, il superbo Gufo reale, ecc.

Non mancavano il Martin pescatore e qualche Spatola, anche se rara. Frequenti anche gli Aironi (cinerino e rosso).

Ancora oggi, seppur in quantità minima, si possono trovare di passo o stanziali.

L’elenco finale delle specie faunistiche annovera 48 presenze. Tra quelle più noti:

  • Allocco;
  • Averla;
  • Ballerina;
  • Beccaccino;
  • Cardellino;
  • Civetta;
  • Fringuello;
  • Gufo reale;
  • Merlo;
  • Passero solitario;
  • Pettirosso;
  • Rondine;
  • Storno;
  • Barbagianni;
  • Tordo;
  • Tortora;
  • Usignolo;
  • Ecc.

Cappelle rupestri

Ubicate nelle vicine gravine, cripte e chiese rupestri sono ormai in uno stato di degrado irreparabile.

Nella gravina di Riggio, minacciata dalla escavazione delle ruspe, bisogna ricordare:

Chiesa cripta del Salvatore

Risale ad un periodo altomedievale.

Chiesa di S. Nicola o cripta minore.

Nella gravina di Penziere:

Chiesa-cripta di San Biagio

Conservava fino a qualche decennio fa un ciclo di notevoli affreschi medievali quasi del tutto scomparsi.

Nella Lama del Fullonese:

Chiesa-cripta dei Santi Pietro e Paolo

In contrada Lonoce:

Chiesa-cripta di S. Pietro

Sono visibili diversi affreschi.

Delle altre si riporta solo un elenco perché alcune di esse sono ormai scomparse:

  • Addolorata;
  • S. Antonio Abate;
  • Carmine;
  • Rosario;
  • S. Cataldo della Macchia;
  • Crocifisso;
  • S. Leonardo;
  • S. Maria di Galeasi;
  • S. Maria delle Grazie;
  • S. Maria del Prato;
  • S. Vito;
  • S. Angelo del Cavorto;
  • S. Andrea;
  • S. Benedetto di Caprarica;
  • S. Giorgio;
  • S. Giovanni;
  • S. Marco fuori le mura;
  • S. Margherita;
  • S. Maria del Paradiso;
  • S. Martino;
  • S. Matteo;
  • S. Sofia;
  • Madonna del Buon Consiglio;
  • Madonna di Pompei.