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La Chiesa dei Paolotti

repertorio di google immagini

Il chiostro dei Parlotti

Il “Convento dei Paolotti” presenta al centro un chiostro a forma di quadrilatero, costituito da venti arcate a tutto sesto, sorrette da venti colonne.

Queste colonne hanno un aspetto dorico e il materiale utilizzato è carparo del luogo.

Sui tre lati sud-est-ovest, le colonne sono quadrate e sormontate da piccoli capitelli; le colonne del lato nord sono ottagonali e senza capitelli (modello francescano).

Nel chiostro la base è un unico rialzo perimetrale, con due cuscinetti accennati a doppio ripiano; il fusto è senza scalmanature, assottigliato per accentuare l’energia di tensione verso l’alto.

Il capitello si compone di un cuscinetto a linea curva (echino) e di un parallelepipedo (abaco) sul quale poggia un semicatino con foglia ai lati.

Nel piano superiore del lato nord, i pilastri ripetono motivi analoghi a quelli del piano inferiore.

Le volte sono a vela; al centro di ognuna di esse una pigna, di diversa forma, fa chiave di volta.

Sei ampi finestroni luminosi del corridoio di soggiorno del soprastente atrio si affacciano sul lato nord, in proiezione prospettica, conferendo al chiostro eleganza e sontuosità.

Anticamente queste grandi luci del piano superiore erano completamente aperte e senza infissi e i sette massicci pilastri, sormontati anch’essi da capitelli di decorazione analoga al chiostro, variavano, con una sequenza di pieni e vuoti, l’austera uniformità dell’atrio.

Le lunette costituiscono degli elementi decorativi di estrema importanza anche dal punto di vista culturale. Le lunette che accompagnano il viaggio lungo il chiostro sono trentadue.

Quattro sono già all’ingresso. Il primo incontro lo si fa con l’albero genealogico dell’ordine dei “Minimi”. Poi si prosegue con la vita di San Francesco e il racconto si snoda narrando per immagini la storia degli incontri del santo e i miracoli.

I martiri hanno tra le lunette un posto importante. Tra questi vanno ricordati il francese padre Eustachio Aprili e il frate Tommaso Felton.

Il racconto di San Francesco è suggestivo. La sua vita viene rappresentata attraverso i più significativi episodi.

Dall’uscita del deserto all’incontro con l’Arcangelo S. Michele. Dagli episodi dove sono impressi i segni dei miracoli alle immagini che raccontano la canonizzazione.

I medaglioni che raffigurano la vita di importanti personaggi sono situati tra le lunette. I medaglioni sono la recita di personaggi rappresentativi. Interessanti quelli della madre e del padre di San Francesco di Paola: Vienna di Fuscaldo e Giacomo d’Alessio.

Oltre al chiostro il complesso si arricchisce di un altro ambiente che ha una sua valenza architettonica particolare.

Il Refettorio si presenta come un ambiente austero, solenne come una cattedrale gotica, ma di ispirazione cistercense.

 Interno della Chiesa dei Paolotti

La chiesa è costituita da una sola navata centrale con sei cappelle laterali, tre per ogni parte.

Dietro l’altare maggiore c’è il coro, in noce, con quaranta stalli, in due piani.

La titolare è la Madonna delle Grazie, per un’antica edicola di questo nome esistente.

Le sei cappelle sono dedicate rispettivamente, procedendo da destra, all’Assunzione, al Beato Nicola da Longobardi, a San Francesco di Paola, a San Michele Arcangelo, alla Sacra Famiglia, al Beato Gaspare de Bono. La cappellina a destra del transetto alla Madonna del Rosario.

Tutte le cappelle sono in pietra scolpita e strutturate in ridondanti forme barocche. Graziose le due tribune ai lati dell’altare maggiore, decorate con vivacità cromatica. Notevole anche l’artistico pulpito e l’elegante organo (in disuso).

“Vero altare maius”, maggiore per la sua ampiezza e per la ricchezza dei marmi policromi, che incentra la diversità dei toni di tutto il tempio. Il presbiterio è circoscritto dalla balaustra.

Il pavimento è formato da cianche di pietra scalpellata per traverso con sei motivi geometrici.