La Brocca (the Pitcher)

The “Brocca” is a word indicating a pitcher. It belongs to the “white  stones” category and also to the ”secret objects” because inside the edge there is a hidden tunnel which finishes on the beak. This pitcher is also known as “Srulu”. On the edge there are 12 little round shaped buttons since they haven’t any real function. In order to properly drink you need to seal the inner borehole and inhale from beak. We can notice a floral pattern with holes and it would be used as a container of liquids (water, wine, etc..).  Probably  it was invented and used in the XIX century. On the pitcher were usually painted or a carved grape to indicate the liquid contained in the pitcher. It’s important to remember that the grape is a simbol of Apulia.

Written by:

Mameli Aurora                                                                                                                                                                        Prete Chiara                                                                                                                                                                                    Vampo Francesco

Lu Pumo (el pumo)

La palabra “Pumo” proviene del latín “pomum” que significa “fruto” y se relaciona con la diosa “Pomona” (Diosa romana de los frutos). El pumo tiene un mensaje de auspicio (símbolo de prosperidad, fecundidad ,castidad, inmortalidad y resurrección). Es una flor rodeado por 3 hojas de acanto en rilieve. Se supone que remonta a la tradición islámica por su forma de bublo que recuerda las mezquitas islámicas. En las últimas décadas ha tomado la forma de una piña, donde la superficie no es completamente lisa pero recuedra, de hecho, una piña. Se ponían sobre los balcones de los palacios señoriales para expulsar el diablo y/o indicar bienestar económico de la famiglia. El pumo tradicional tiene el color verde y amarillo-ocre aunque algunos estén pintados con motivos floreales y vegetales.

Realizado por:

Mameli Aurora                                                                                                                                                                        Prete Chiara

Finestre sul cielo

I trafori non necessariamente erano destinati a sculture o gruppi scultorei, in alcuni casi è evidente che in essi non fossero previsti. Le trasparenze, in alcuni casi anche di modeste dimensioni, sono presenti anche negli esterni come nelle facciate. Le ragioni della loro presenza, di un vuoto, come cornici di un quadro, rendono le facciate impermeabili*. Il motivo del traforo è presente anche nel fastigio, nella parte terminale della facciata.
A Grottaglie ad l’esempio l’oratorio dei Chierici (dove nel 1672 si aggrega la Confraternita del Purgatorio) è caratterizzato da una elegante facciata con loggia a tre arcate, affiancata da un finestrone “a lire” e un’apertura (quasi) ottagonale del XVIII secolo che incornicia il cielo**.

 

 

*V. Cazzato, Arcoscenici barocchi: trafori e trasparenze nel barocco di Puglia, in Kronos (2013), p.301.
**Ivi pp. 302-303

Colonne inglobate e colonne ad angolo

È ricorrente nel sud della Puglia il motivo di derivazione michelangiolesca della colonna alloggiata all’interno di uno scavo praticato in una sezione della parete o di un pilastro. Degli esempi grottagliesi possono essere entrambi i portali settecenteschi di Palazzo Blasi in via Maggiulli e soprattutto il palazzo De Felice (datato 1767) in piazza Santa Lucia. In entrambi i casi le colonne, poste laterali al portone, sono posate su alti basamenti e poi racchiuse da pilastri creando un gioco chiaroscurale che le evidenziano*.

Importante nella storia dell’architettura è anche le colonne ad angolo e gli angoli smussati.
La colonna ad angolo è di grande scenografia per le prospettive urbanistiche del centro storico. Lo scopo della colonna ad angolo è quello di integrare lo spazio-strada all’edificio dove essa è posizionata. La disposizione di pilastri angola e/o colonne angolari segue gli assi principali di accesso alla città e lungo i percorsi processionali o vicine a emergenze architettoniche**. Solitamente, il capitello è sovrastato dallo stemma o da una nicchia con la statua di un santo- raro è il caso dell’iscrizione-. L’altezza della colonna è in funzione allo spazio urbano ma in alcuni casi può essere anche più alta del pian terreno***.

A Grottaglie le colonne ad angolo sono poste sugli assi d’ingresso alla cittadina come in via Vittorio Emanuele II presso il palazzo Cometa, originariamente via d’accesso al paese tramite Porta Sant’Angelo e la seconda invece è collocata in via Battista punto nevralgico per il flusso processionale.

 

* Vincenzo Cazzato, “La dialettica dei volumi nell’architettura salentina tra 500 e 600” p. 364 in
** Vincenzo Cazzato, “Lecce: Assi e linguaggio di una città barocca” pp.371-371 In (a cura di) M.M. Madonna e L. Trigilia, “Barocco Mediterraneo: Sicilia, Lecce, Sardegna, Spagna”, Istituto Poligrafico dello Stato Libreria dello Stato, Roma 1992.

 

La sedia delle informazioni

Con volontà e fantasia, Giovanni e Alessandra, hanno reso una sedia vintage come il giusto appoggio esterno per il materiale informativo cartaceo.

In questo caso il calendario degli eventi estivi 2017. 

L’intento è stato di offrire, al turista come ai locali, una ‘comoda’ soluzione per poter avere a piena disposizione ogni informazione necessaria.